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CRONACA ► Fumata bianca. E' l’argentino Jorge Mario Bergoglio il nuovo Papa


Il Conclave sceglie l'arcivescovo di Buenos Aires, 77 anni, gesuita: è il primo Pontefice sudamericano. «Preghiamo per Ratzinger» le prime parole poi la telefonata. Ha origini italiane, domani forse a S. Maria Maggiore

Terza fumata bianca, alle 19.06
ROMA - Il nuovo Papa è l'argentino Jorge Mario Bergoglio: si chiamerà Francesco I. Ha 77 anni, è un gesuita, è arcivescovo di Buenos Aires. Si tratta del primo Pontefice sudamericano, ha origini italiane. Bergoglio era anche l'unico gesuita tra i cardinali elettori . Il Papa, avendo scelto il nome Francesco, ha espresso «semplicità e testimonianza evangelica» ha detto il direttore della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi il quale ha annunciato che probailmente domani il Papa andrà a pregare la Madonna a Santa Maria Maggiore.


Giubilo alla fumata bianca
Jorge Mario Bergoglio era già un candidato papabile nel conclave del 2005, che portò all'elezione di Benedetto XVI. L'Habemus Papam che ha annunciato al mondo il nome del nuovo Pontefice, è stato pronunciato dal cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. Boato in piazza San Pietro mentre su Twitter torna il profilo Pontifex.

Papa Francesco I si affaccia su Piazza San Pietro


«Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo ma siamo qui». Queste le prime parole del nuovo papa. Poi ha chiesto una preghiera per il Papa Emerito. «Vi ringrazio per l'accoglienza della comunità diocesana di Roma al suo vescovo. Vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo insieme per lui perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca» .

«Incominciamo questo cammino della chiesa di Roma, vescovo e popolo, di fratellanza, amore, fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro, perchè vi sia una grande fratellanza» ha aggiunto auspicando che questo cammino «sia fruttuoso per l'evangelizzazione».

«Adesso vorrei dare la benedizione ma prima vi chiedo un favore: prima che il Vescovo benedica il popolo vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica. La preghiera del popolo che chiede la benedizione per il suo Vescovo». Papa Francesco ha benedetto in latino tutti i presenti, concedendo l'indulgenza plenaria.

Appena Papa Francesco si è affacciato alla finestra del palazzo apostolico la banda ha eseguito l'inno argentino. Francesco I ha recitato il Padre Nostro e l'Ave Maria. 



CRONACA ► Costa Concordia: ad un anno dalla sciagura


Naufragio della nave Concordia: Le luci, la musica e il clima di festa di una crociera iniziata da poco. E’ la suggestiva immagine che la Costa Concordia consegna al suo passaggio davanti all’Isola del Giglio, perla naturalistica dell’arcipelago toscano. In pochi attimi uno schianto dà inizio a una notte di terrore e morte che si conclude con la mastodontica nave sommersa per metà dal mare. Inizia così la storia di un assurdo naufragio che ferisce al cuore la secolare tradizione di un «paese di poeti, santi e navigatori».

Comandante F. Schettino
Data al 9 luglio 2006 la prima crociera della Costa Concordia, gioiello tecnologico (290 m di lunghezza per 114 mila tonnellate di stazza) e vanto della compagnia italo americana Costa Crociere, battezzata dalla famosa modella Eva Herzigova nel porto di Civitavecchia e il cui nome rimanda all'unità e alla pace fra le nazioni europee (per questo i suoi tredici ponti sono intitolati ad altrettanti Stati del Vecchio continente).
Dallo stesso porto laziale, alle 19 di venerdì 13 gennaio, parte la crociera low cost “Il profumo degli agrumi” con direzione Savona. Per i 3.216 passeggeri (989 di nazionalità italiana) cominciano sette giorni di relax e divertimento toccando splendide località del Mediterraneo tra Italia, Francia e Spagna. A guidarli in questa vacanza c’è un equipaggio di 1.013 elementi agli ordini del comandante Francesco Schettino, 52enne originario della penisola sorrentina. 

Un’ora dopo la partenza quest’ultimo lascia il comando al primo ufficiale Ciro Ambrosio, con l’ordine di avvertirlo a sei miglia dall’Isola del Giglio. La navigazione procede regolare, mentre giù, nelle sale ristorante, si consuma la cena. Tra i commensali c’è anche lo stesso Schettino in compagnia di Domnica Cermotan, 25enne moldava ed ex ballerina della Costa.
Alle 21,30 la nave si approssima a fronteggiare la costa del Giglio e il comandante risale in plancia per realizzare un qualcosa che ha in mente dall’inizio del viaggio: la manovra dell’inchino. Si tratta di una prassi consolidata (anche se ufficialmente non riconosciuta) tra i capitani delle navi crociera che prevede il passaggio sottocosta per salutare con luci e segnali acustici gli abitanti del posto. In questo caso, la dedica è personale ed è rivolta a Mario Palomo, comandante in pensione che Schettino chiama al telefono proprio in quel frangente.

Squarcio nello scafo
Nemmeno un quarto d’ora dopo, la Concordia impatta violentemente con la fiancata sinistra contro uno scoglio che sventra la pancia della nave, aprendo una ferita lunga 75 m e larga 2. L’urto provoca un boato allarmando i passeggeri. La paura si trasforma in panico quando pochi istanti dopo la motonave compie una sorta di testa coda e si incaglia a mezzo miglio dalla costa. Nei locali è un inferno di tavoli e mobili che si rovesciano, con la gente, ignara dell'accaduto, che scappa in tutte le direzioni.
L’equipaggio predica la calma parlando di guasto tecnico ma quando il primo ufficiale Giovanni Iaccarino scende in sala macchine e trova l’area completamente invasa dall’acqua, intuisce che non resta più tanto tempo per agire. Alle 22, mentre la nave cala nel buio più totale, partono le prime chiamate dei passeggeri verso i parenti che a loro volta allertano Carabinieri e Capitaneria di Livorno. Inizia una fase convulsa di telefonate tra quest'ultima e Schettino che solo alle 22.26 ammette l'esistenza di «una via d’acqua» assicurando che non ci sono morti e feriti da segnalare. 

La capitaneria non si fida e fa partire i soccorsi. A questo punto scatta una sorta di ammutinamento tra gli ufficiali che affidano il comando a Roberto Bosio. E' lui a dare il segnale di evacuazione immediata poco prima delle 23, al cui suono la gente si fa prendere dal panico accalcandosi sulle scialuppe tra urla e pianti. Attimi fatali per due turisti francesi e un marinaio che precipitano in mare, morendo annegati e per assideramento. Sono le prime tre vittime di questa assurda tragedia.

Concordia durante le fasi di affondamento

Intorno alla mezzanotte, con la nave riversa in acqua sul fianco destro, testimoni notano Schettino su uno scoglio vicino alla Concordia, mentre le operazioni di evacuazione sono ancora in corso. Il sospetto che abbia abbandonato la nave per mettersi in salvo, mette in allarme il comandante della capitaneria di porto di Livorno Gregorio De Falco, che lo raggiunge telefonicamente. Tra i due intercorrono tre chiamate dai toni concitati che, diffuse successivamente dai media, alimentano i sospetti sulla condotta poco ortodossa di Schettino.

Alle 4.46 si concludono le operazioni di salvataggio dei passeggeri, ma all'appello mancano 27 persone oltre alle tre vittime già accertate; i loro corpi vengono recuperati nei mesi successivi portando il bilancio complessivo a 30 morti. All'indomani del naufragio parte la caccia ai responsabili. In cima all'elenco c'è ovviamente Schettino, per il quale scatta l'arresto con le accuse di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono di nave (per una pena massima di 15 anni di carcere). Al vaglio degli inquirenti c'è la mancata segnalazione del mayday (richiesta di soccorso) e il passaggio troppo ravvicinato alla costa del Giglio.

Relitto della Concordia ad oggi

Soccorritori all'indomani della tragedia
Parallelamente, si cerca di studiare il modo di rimuovere il mastodontico relitto. Impresa tutt'altro che agevole per via da un lato della posizione precaria della nave che rischia di scivolare sempre più in basso, impedendo quindi qualsiasi tentativo di recupero; dall'altro della necessità di preservare il prezioso patrimonio floro-faunistico marino della zona, considerata area protetta e inserita nel Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. Le operazioni prendono il via il 29 maggio e dovrebbero terminare entro un anno.

Statistiche alla mano, la Concordia risulta la nave passeggeri di maggior tonnellaggio mai naufragata.

CINEMA ► Hendrix 70: Live at Woodstock. Il mito di Jimi rivive nei cinema



Quarantasei anni fa, il 23 ottobre 1966, nei De Lane Lea Studios di Londra, il musicista Jimi Hendrix entrava per la prima volta in sala di registrazione per realizzare il suo 45 giri d'esordio, che sarebbe uscito a dicembre dello stesso anno con i pezzi "Hey Joe" e "Stone Free". In occasione di un importante anniversario, quello del 27 novembre 2012, che vedrebbe Hendrix compiere i suoi 70 anni, Nexo Digital lancia il film che vede protagonista colui che, nel 2011, la rivista Rolling Stone ha eletto come il più grande chitarrista di tutti i tempi, davanti a Eric Clapton e Jimmy Page dei Led Zeppelin.

Jimi Hendrix arriva, così, al cinema proprio il 27 novembre, in uno dei suoi concerti più celebrati, quello avvenuto all'alba del 19 agosto 1969al Festival di Woodstock. Un documento di straordinaria importanza, raccolto durante il concerto che, più di ogni altro, ha segnato l'immaginario di un'intera generazione. Hendrix 70 - Live at Woodstock  è un'opera impreziosita da un lavoro di restauro effettuato sul master audio, che finalmente potrà essere apprezzato in audio surround 5.1 di qualità superiore, con un nuovo mix curato da Eddie Kramer, sound engineer di Woodstock e, per diversi anni, fonico di fiducia dello stesso Hendrix.

La versione cinematografica del concerto di Jimi Hendrix a Woodstock è stata ricostruita con cura, attingendo al vasto archivio di materiali filmati in 16mm dal premio Oscar Michael Wadleigh e dal suo team di assistenti e operatori, con il pieno supporto della Experience Hendrix LLC, la società di proprietà della stessa famiglia Hendrix, che cura il patrimonio artistico del chitarrista scomparso. Quella che Wadleigh e il suo team catturarono fu una performance unica, nel corso della quale Hendrix introdusse per la prima volta la sua nuova band e approntò una scaletta che conteneva versioni straordinarie di alcuni suoi grandi classici, come "Voodoo Child""Fire""Purple Haze" e "Foxy Lady", così come una drammatica e spettacolare reinterpretazione per sola chitarra dell'inno nazionale statunitense, "Star Spangled Banner".

Questa esibizione di chiusura è diventata il simbolo della forza visionaria di Hendrix, che aveva insistito per essere l'ultimo a esibirsi al festival. Non salì sul palco fino alle nove di lunedì mattina, quando la maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare Woodstock. Per questo, solo 200.000 dei 500.000 partecipanti ascoltarono Hendrix in una performance che fu una rarità per la durata: due ore, la più lunga nella carriera del musicista.

TECNOLOGIA ► Google lancia Ingress, dove il gioco va aldilà di ogni immaginazione

Gratis su Google Play il videogioco a metà strada tra Foursquare e Street View, che trasforma la città in un'arena virtuale

Già qualche giorno fa sentii parlare di Niantic Project, un progetto misterioso che Google stava portando avanti e che molti ipotizzavano che fosse un gioco aperto a tutti gli utenti di un dispositivo Android. Ora, invece, possiamo confermare che Niantic Project è realmente il nuovo gioco di Google del quale per adesso possono godere solo pochi fortunati in quanto beta privata.


L’applicazione, che bisognerà scaricare sul proprio smartphone (non tablet), si chiama Ingress ed è possibile accedere ad essa solo se Google ci abilita al gioco inviandoci via mail un codice da inserire quando la lanciamo.
In sostanza si tratta di un gioco virtuale che si gioca nel mondo reale, la cui trama riguarda due parti in guerra, gli Illuminati e la Resistenza, che si contendono una potente fonte di energia che può essere rintracciata direttamente all’interno dell’applicazione, la quale mette a disposizione una mappa del mondo che ci circonda. Tale fonte di energia viene raffigurata da statue ed edifici intorno a noi. Si potranno quindi raccogliere oggetti virtuali, giocare insieme o contro altri giocatori che possono trovarsi anche vicino a noi. Tutto questo ha un fine ben preciso, ovvero determinare le sorti dell’umanità.

Chi volesse iscriversi al Niantic Project per sperare di essere sorteggiato come beta tester, non deve far altro che recarsi a questo link, inserire il proprio indirizzo e-mail ed augurarsi che Google gli conceda di accedere al gioco. Ecco il video-teaser di Ingress – It’s time to move.



Per maggiori informazioni: http://www.nianticproject.com/

CRONACA ► L'America ha scelto: Obama rieletto presidente



Chicago (Illinois), 7 nov. ore 5.15 (ora italiana) - Barack Obama si aggiudica il bis alla Casa Bianca ed e' festa grande tra le migliaia di elettori democratici al McCormick Place di Chicago, dove i sostenitori dell'Asinello attendevano i risultati della notte elettorale."Il meglio deve ancora arrivare", ha detto a caldo il presidente, apparso sul palco del McCormick Place di Chicago insieme alla moglie Michelle e alle figlie.
La gioia dei sostenitori di Obama
La nervosa attesa dell'esito, rimasto in bilico fino all'ultimo, si e' sciolta gradatamente man mano che arrivavano i dati, e la Pennsylvania, il Wisconsin, il New Hampshire finivano nella lista 'blu' di Obama. La gente ha cominciato ad abbracciarsi mentre i risultati sfilavano sui grandi schermi televisivi che fiancheggiano il palco dove il presidente rieletto sta conducendo il suo discorso della vittoria. Sul posto, c'e' il sindaco di Chicago, l'ex braccio destro di Obama, Rahm Emanuel: "Tutti parlano della coalizione (che ha rieletto il presidente), una coalizione 'pesante' nel senso delle minoranze e delle donne", ha fatto notare. "Ma l'Iowa, pesantemente bianco, pesantemente anziano, sembra essere andato ugualmente a Obama. Penso che si dovrebbe guardare alla realta' delle cose..."

Proiezione risultati finali

Obama riconquista la Casa Bianca con un margine di vantaggio inferiore rispetto al 2008, ma al termine di una battaglia estremamente combattuta e la piu' costosa della storia. Secondo le proiezioni, il presidente e' riuscito a conquistare la Pennsylvania (dove Romney era stato varie volte proprio nei giorni finali della campagna elettorale) e il Michigan, tradizionalmente Democratico, ma dove Romney e' nato e cresciuto e dove il Gop aveva investito un notevolissimo sforzo finanziario. Romney, che -secondo i suoi strateghi- aveva in tasca 300 'grandi elettori', in realta' e' riuscito a sfilare dalla mappa 2008 di Obama solo l'Indiana (che del resto i Democratici davano per persa da tempo) e il North Carolina, che tra gli 'swing States' era quello dato con quasi assoluta certezza ai repubblicani. Per lui, la soddisfazione di aver fatto meglio del suo predecessore, il senatore John McCain, nel 2008, ma di poco. Da notare, infine che il Congresso rimane spaccato e questo ostacolera' di sicuro la soluzione del nodo del 'fiscal cliff' (il taglio degli sgravi fiscali e l'aumento delle tasse che scattera' automaticamente il 1 gennaio 2013 senza un accordo bipartisan): ai repubblicani rimane il saldo controllo della Camera, ai Democratici il Senato. 

Ringraziamenti di Obama su Twitter
"Tutto questo e' accaduto grazie a voi: grazie a tutti": cosi' Barack Obama saluta su Twitter la sua riconferma alla Casa Bianca. Come sempre, Obama ha firmato i suoi messaggi con il tradizionale acronimo del suo nome 'Bo' e subito il suo messaggio e' stato 'ri-twittatto 88mila volte. "Quattro anni ancora", ha scritto il presidente. "Siamo tutti insieme: cosi' come abbiamo fatto campagna e cosi' come siamo. Grazie".Obama ha postato sul suo account anche una foto d'archivio in cui abbraccia la First Lady Michelle.

Discorso di ringraziamento
La Cnn attribuisce a Obama 281 grandi elettori sui 270 necessari mentre Romney si sarebbe fermato a 201. Lo sfidante repubblicano ha chiamato Obama, ammettendo la sconfitta.

Seguite la DIRETTA del discorso: TGCOM24

CRONACA ► Storico annullamento: la Maratona di New York non si correrà


E’ una decisione storica quella presa dal sindaco di New York, Michael Bloomberg. Le polemiche degli ultimi giorni sull’opportunità di far disputare la Maratona di New York dopo i danni provocati dall’uragano Sandy hanno inciso sulla decisione. L’evento è organizzata dal NYRR (New York Road Runners), si corre ogni anno dal 1970 e non è mai stata annullata. E’ una corsa annuale di 42.195 metri che si snoda attraverso i cinque grandi distretti di New York City ed è la maratona più partecipata al mondo (ben 43.545 atleti arrivati al traguardo nel 2009).

Michael Bloomberg, sindaco di NY
Fino a poche ore fa Bloomberg aveva tentato di portare avanti la sua linea ricordando che il suo predecessore Rudolph Giuliani “dopo l’11 settembre prese la decisione giusta di far correre la maratona, per unire la gente“. Una differenza tra i due casi che ha fatto imbufalire chi non era d’accordo con Bloomberg perché nel 2001 si corse due mesi dopo l’attentato e non a soli sei giorni di distanza dallo spaventoso uragano. Al nastro di partenza erano attesi oltre 47.000 atleti e secondo un recente studio, l’evento genera per la città un giro d’affari del valore di oltre 340 milioni di dollari.

Immagine di archivio
I critici sostenevano che tutti gli sforzi economici andavano dirottati sulle spese di ricostruzione e di aiuti alla popolazione, ma Mary Wittenberg, presidente della New York Road Runner (NYRR), il comitato organizzatore, aveva affermato che erano stati elaborati piani di emergenza con il ricorso ad un maggior numero di ditte private per la gestione della gara per ridurre il peso sui servizi pubblici. Anche gli atleti erano apparsi divisi. Meb Keflezighi, vincitore dell’edizione 2009, aveva affermato che la gara e’ un evento positivo, perchè‚ la città ha avuto molte inondazioni e vedere gente correre è l’esatto opposto“. Mark Laatjes, campione del mondo di maratona nel 1993, invece non ha dubbi: Abbiamo visto un gente che ha perso tutto e in questo momento la città deve dedicarsi a chi ha bisogno di aiuto invece di usare per la corsa servizi essenziali.
Alla fine ha prevalso la linea anti Bloomberg e lo stesso sindaco si è convinto. Queste le sue parole:
“Anche se la maratona non avrebbe distolto risorse dagli sforzi di soccorso, è chiaro che è diventata fonte di controversia e divisione. La maratona ha sempre unito la città e ci ha ispirato con storie di coraggio e determinazione. Non vogliamo che siano gettate ombre sull’evento e sui suoi partecipanti e per questo abbiamo deciso di cancellarla”
 Per maggiori informazioni:  SITO UFFICIALE NYRR

CRONACA ► L'uragano Sandy mette in ginocchio New York. Dichiarato "stato di catastrofe"


Ore 0.00 (ora locale) - A New York ha quasi smesso di piovere e in verità non ha quasi piovuto affatto. Il vento è ancora forte ma non fischia più, le raffiche sono meno frequenti. Sandy, uragano degradato a ciclone post tropicale, è arrivato sulla costa del New Jersey con venti a 150 chilometri orari nei pressi di Atlantic City ma il dove conta poco per una tempesta estesa per oltre 1500 chilometri e undici Stati, dalle Carolinas al Massachusetts. Oltre cinque milioni di persone sono rimaste senza elettricità sulla costa orientale degli Stati Uniti, non succedeva dal grande blackout del 2003. Tredici persone hanno perso la vita, in un bilancio per il momento provvisorio.

Fifth Avenue al buio

Manhattan
Hudson River
Ground Zero allagata
Al di là di alberi e linee elettriche abbattuti dal vento, il vero k.o. di Frankenstorm (il nomignolo dato alla tempesta per la concomitanza con la festa di Halloween, mercoledì) è arrivato con l’alta marea. L’imponente fronte dell’uragano ha spinto una massa immensa di acqua verso la costa facendo salire il livello dell’acqua nella baia di Chesapeake prima e poi nella baia dell’Hudson. Per la regione di New York le conseguenze sono state drammatiche. La marea - complice anche la luna piena - è salita di oltre quattro metri sopra il livello consueto e numerose aree di Manhattan sono state allagate: Lower East Side, Alphabet City, Wall Street, Ground Zero, Battery Park, Chelsea. L’acqua ha messo fuori uso diverse centraline di Con Edison, la società elettrica di New York, e lentamente un buio surreale ha avvolto Manhattan. Si sono spenti anche i grattacieli (salvo pochissime eccezioni, come la sede di Goldman Sachs) a sud della 39ma strada.
L’acqua ha allagato parcheggi sotterranei, i tunnel stradali e della metropolitana che
collegano Manhattan a Brooklyn e Queens oltre l’East River. Ci vorranno giorni prima che il traffico torni alla normalità e quasi una settimana per far tornare l’elettricità.
Times Square sotto l'acqua

Come avviene per ogni uragano, dozzine di giornalisti televisivi hanno sfidato marea e onde (particolarmente drammatica la corrispondenza di Ali Velshi, il capo dell’economico di Cnn, da Atlantic City) facendo una pausa sulla copertura della campagna elettorale per il voto di martedì prossimo.

Tra le conseguenze più drammatiche del blackout c’è l’evacuazione della clinica universitaria della New York University, uno dei principali ospedali di New York. I generatori di emergenza non sono entrati in funzione ed è scattato il trasferimento dei pazienti verso altri ospedali, nel pieno della bufera, con dozzine di ambulanze. Gli eroi di Sandy non sono i pompieri ma gli infermieri. Gli allagamenti hanno reso più difficile il passaggio dei soccorsi in alcune zone di Brooklyn e Staten Island.

Nella serata si è sparsa la voce su Twitter che il Nyse, la sede della borsa di New York, fosse sotto un metro d’acqua. La notizia rilanciata dal Cnn è stata in seguito smentita. Anzi è già scattato un piano per la riapertura dei mercati questa settimana, nonostante il blackout.

Washington deserta

Allagamenti East Coast

Cuba devastata

















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